Tatamà

Nel cuore della Puglia, a San Vito dei Normanni, prende vita Tatamà, una piccola ma significativa realtà agricola fondata da Danilo Alfonso Prete nel 2014. L’azienda nasce nel solco di una lunga tradizione familiare, a partire dai secolari ulivi ereditati dal nonno e dal soprannome “Tatamà”, che in dialetto unisce “tata” (papà) e “Mase”, diminutivo del bisnonno Tommaso. Questo nome, inizialmente solo familiare, è diventato il simbolo dell’identità autentica del progetto agricolo, profondamente legato alla memoria e alla terra. In un panorama agricolo regionale in trasformazione, Tatamà rappresenta oggi una voce originale, impegnata nel custodire la biodiversità locale e raccontare un pezzo della storia pugliese attraverso olio, vino, grano e prodotti trasformati di alta qualità.

Tatamà coltiva e trasforma esclusivamente varietà autoctone del territorio, con una produzione interamente certificata biologica. I sei ettari di uliveti ospitano cultivar storiche come Cellina di Nardò e Ogliarola Salentina, presidi Slow Food e simbolo dell’identità agricola salentina, messe oggi a dura prova dalla Xylella. Accanto agli ulivi, trovano spazio quattro ettari di grano duro coltivati con varietà antiche come Senatore Cappelli, Tumminia e Russello, utilizzati per produrre pasta, frise e taralli artigianali, espressione autentica della cultura contadina. Anche la viticoltura, nel cuore del Salento, gioca un ruolo centrale: dai vigneti coltivati in biologico nascono tre etichette sincere e territoriali — un Salento Rosso, un Salento Bianco e un Salento Rosato — che raccontano la solarità, la freschezza e la mineralità di questa terra. Vini veri, diretti, che rispettano le uve locali e ne restituiscono l’anima senza forzature.

Tatamà è oggi un piccolo presidio di resistenza agricola e culturale, dove ogni bottiglia e ogni prodotto sono il risultato di una scelta consapevole. Ogni gesto, dalla vigna alla bottiglia, dalla spiga al forno, è compiuto con l’intento di proteggere e valorizzare la ricchezza agricola del Salento. Il Salento Rosso esprime la forza e la maturità del sole estivo, il Rosato ne incarna l’equilibrio tra struttura e freschezza, mentre il Bianco racconta la mineralità delle brezze che soffiano dal mare. Accanto a questi, l’olio extravergine e i prodotti da forno chiudono il cerchio di un’agricoltura che mette al centro la memoria, la biodiversità e il rispetto per la terra.